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A cura del dottor Enzo Gualtieri, medico  fisiatra  del centro medico Kura di Cesena

Il dolore alla spalla, spesso accompagnato da impossibilità parziale o totale a compiere i movimenti, è una situazione piuttosto frequente, che riconosce diverse cause, da stati infiammatori della cuffia dei rotatori e delle borse articolari e peri articolari, a lesioni dei tendini stessi.

Si caratterizza in genere per un dolore prevalentemente notturno alla spalla ed irradiato al braccio sino al gomito, che tende a ridursi parzialmente durante i movimenti giornalieri.

La fascia d’età più colpita va tra i 40 e i 65 anni ed è prevalente nel sesso femminile.  Spesso vengono colpiti anche giovani sportivi che praticano attività di lancio, quando il braccio lavora oltre il capo; tipico in questo caso, il riscontro della sindrome da conflitto sub-acromiale con riduzione dello spazio di scorrimento dei tendini e comparsa di dolore o lesioni dei tendini stessi.

Il dolore può presentarsi anche solo a causa di inattività, non è necessario che ci siano stati traumi o sforzi, può arrivare all’improvviso senza motivi apparenti.

Si tratta nella maggior parte dei casi di infiammazione della cuffia dei rotatori, interessando i quattro tendini che permettono il movimento dell’articolazione della spalla. Cosa fare dunque in questo caso, soprattutto dopo mesi di inattività e dolore persistente?

Durante la visita il medico pratica diversi test per valutare il movimento, la tenuta della cuffia e l’interessamento o meno di un tendine piuttosto che un altro, eventuali lesioni della cartilagine articolare; dal risultato dei test clinici definisce la necessità di compiere indagini diagnostiche tipo Ecografia e/o RNM

Una volta definita la diagnosi, si stabilisce quale sia la terapia conservativa più adeguata; si può intervenire con laser terapia ad alta potenza, anche in presenza di piccole lesioni, tecar terapia e in alcuni casi particolari (edema della spongiosa ossea della testa dell’omero) magnetoterapia.

Nelle fasi acute può essere utile, al fine di ridurre il dolore, praticare infiltrazione con cortisonico, associato o meno con acido jaluronico, possibilmente in ecoguida.

E’ molto importante che dopo la terapia strumentale o infiltrativa,  venga effettuata una rieducazione funzionale mirata che prevede mobilizzazioni articolari assistite, rieducazione in acqua (nella nostra piscina riscaldata), esercizi da ripetere a casa secondo le indicazione del fisioterapista.

Quando il dolore e l’impotenza funzionale sono dovute a lesione tendinea ed il paziente è un giovane adulto, vi è indicazione all’intervento chirurgico,  a cui seguirà un periodo di rieducazione di quattro/sei mesi, variabile a seconda della tipologia di intervento ed al recupero del soggetto.

Un discorso a parte merita un’altra situazione che una volta era denominata spalla congelata, oggi definita capsulite. In questo caso le indagini diagnostiche non danno indicazioni precise, essendo la diagnosi sostanzialmente clinica e la terapia differente.

La capsula articolare si irrigidisce e non si riesce a compiere, se non per pochi gradi, il movimento dell’arto ed il soggetto avverte un forte dolore, soprattutto durante la notte, impedendone il riposo. In questo caso la fisioterapia prevede: utilizzo della tecar terapia associata a mobilizzazione contemporanea dell’arto, eventuale infiltrazione ecoguidata con cortisonico e acido ialuronico. E’ molto importante l’attività a casa, anche più volte al giorno e tutti i giorni, insegnando al soggetto i giusti movimenti da compiere E’ una patologia che può durare anche diversi mesi.

Il centro medico Kura è a Cesena in via Lucchi n.115

Per info e prenotazioni: 0547 300677

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